Energy Transition
Il cambiamento climatico sta sconvolgendo gli equilibri del nostro pianeta.
Rispetto all'epoca pre-industriale, le temperature medie globali sono aumentate di circa 1.1°C (fonte - OMM – World Meteorological Organization and NASA Global Climate Change).
L'impatto di questo cambiamento è evidente: l'innalzamento dei mari, il prosciugamento di fiumi e laghi, piogge a carattere monsonico, fioriture premature, tornado, ondate di calore, migrazioni forzate di specie animali e vegetali, scioglimento dei ghiacci... le masse glaciali globali (ghiacciai perenni, poli, distese fredde) si stanno riducendo ad un ritmo di circa 430.000.000 di tonnellate/anno (fonte – NASA Global Climate Change).
Le conseguenze dei cambiamenti climatici destano enorme preoccupazione, soprattutto perchè alcuni dei fenomeni citati, sempre meno straordinari, sono ormai da considerarsi irreversibili.
È l'uomo che deve direttamente impegnarsi a fermare ed invertire il corso di questa tendenza poichè la causa principale del cambiamento climatico è l'attività antropica (fonte - IPCC Intergovernmental Panel on Climate Change).
Queste attività, in particolare la combustione di combustibili fossili, rilasciano nell'atmosfera gas serra, come l'anidride carbonica (CO2) e il protossido di azoto (N2O).
Questi gas intrappolano il calore del sole, creando l'effetto serra, che porta ad un graduale aumento delle temperature globali, dunque all'innalzamento dei mari, allo scioglimento delle calotte polari, all'acidificazione degli oceani.
Secondo il WWF, abbiamo perso parte del ghiaccio artico ad un ritmo di circa il 13% ogni decennio, e negli ultimi 30 anni il ghiacciaio più antico e spesso dell'Artico è diminuito del 95%.
"Gli ultimi sette anni (2014-2021) sono stati i sette più caldi mai registrati, che un anno si registri un record o meno non è poi così importante; l'importante sono le tendenze a lungo termine", afferma il direttore della NASA Gavin Schmidt. Diventa imperativo invertire questa tendenza ed evitare che le temperature globali aumentino ulteriormente.
L'impegno a cambiare
Analizzando i dati raccolti attraverso studi sistematici inziati già nel 1970, la comunità scientifica accende i riflettori sulla necessità di invertire tempestivamente questa tendenza.
La transizione ecologica è un processo complesso che, oltre al passaggio dalle fonti energetiche fossili a quelle rinnovabili, implica la messa in discussione delle abitudini comportamentali di ciascun individuo per raggiungere un completo grado di sostenibilità nella nostra società.
Lo sviluppo di un'economia verde mira a ridurre progressivamente e potenzialmente ad abbandonare, infine, l'uso dei combustibili fossili, riducendo l'impatto delle attività umane sul clima.
De Nora ha pienamente accettato questa sfida.
La soluzione è una transizione energetica che stimoli un passaggio dall'uso di combustibili fossili ad un mondo alimentato da fonti energetiche inesauribili, sostenibili e rinnovabili.
La transizione energetica rappresenta un cambiamento fondamentale nel modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo energia.
Questo cambiamento di paradigma è guidato da un crescente consenso sul fatto che le nostre attuali attività energetiche non sono compatibili con la salute a lungo termine del nostro pianeta e con il benessere dei suoi abitanti.
Infatti, secondo il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, attualmente il 73% delle emissioni di gas serra proviene dal settore energetico.
Il processo di transizione energetica
Si tratta di un passaggio dalla storica dipendenza dal carbone, dal petrolio e dal gas naturale per la produzione di energia, allo sfruttamento di fonti rinnovabili come il solare, l'eolico, l'idrogeno verde e l'energia idroelettrica, nonchè miglioramenti nell'efficienza energetica e nelle tecnologie di stoccaggio.
Inutile dire che il successo della transizione energetica dipende da una trasformazione del settore a livello globale, da fonti fossili a fonti a zero emissioni di carbonio entro la seconda metà di questo secolo, riducendo così le emissioni di CO2. Ciò contribuisce a limitare l'innalzamento delle termperature globali entro 1.5°C rispetto al periodo pre-industriale.
Secondo l'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), il raggiungimento di 1.5°C di temperatura rispetto ai livelli preindustriali, implica una tabella di marcia per la decarbonizzazione in cui elettrificazione ed efficienza sono fattori chiave del cambiamento, sostenuti dalle energie rinnovabili, idrogeno verde e biomasse sostenibili.
Le forze trainanti della transizione energetica
La principale forza trainante per la transizione energetica è la necessità urgente di combattere il cambiamento climatico.
I paesi e le organizzazioni di tutto il mondo sono costretti a ridurre le emissioni di carbonio e a convertire l'approvvigionamento energetico verso fonti più pulite. Dovremmo mirare ad una riduzione del 70% delle emissioni globali per raggiungere il net-zero entro il 2050.
I driver economici svolgono un ruolo fondamentale nella transizione energetica. Il settore delle energie rinnovabili ha registrato una crescita notevole, diventando sempre più competitivo in termni di costi con i combustibili fossili.
Ciò ha attratto e continua ad attrarre investimenti significativi. Sono necessari investimenti per circa 4 trilioni di dollari in investimenti per raggiungere l'obiettivo di completa decarbonizzazione entro il 2050, con oltre 30 milioni di posti di lavoro che potrebbero potenzialmente essere creati in settori come quello del solare, dell'eolico o della mobilità elettrica.
Inoltre, molte nazioni guardano alla transizione energetica come ad un'opportunità per migliorare la sicurezza energetica, riducendo la dipendenza dalle importanzioni di energia e dalla volatilità dei mercati pertroliferi globali.
Vi è un crescete riconoscimento della dimensione etica della transizione energetica.
Essa aiuterebbe a ridurre le disuguaglianze energetiche ed a miglioare l'accesso all'energia, soprattutto per le popolazioni svantaggiate.
Le tecnologie di produzione di energia da fonti pulite hanno anche un minore impatto sulla salute rispetto ai combustibili fossili, riducendo l'incidenza di malattie e decessi legati all'inquinamento atmosferico.
Ciò è in linea con l'obiettivo, più ampio, di creare una società più giusta ed equa.